Home> Storia della Radio> Un po' di storia
 
Un po' di storia
Guglielmo Marconi nacque a Bologna nel 1874. Era il secondogenito di Giuseppe e di Annie Jameson, una ragazza irlandese venuta in Italia per studiare canto.

La radio è nata nel 1895, anno in cui Guglielmo Marconi, a Pontecchio (Bologna), riuscì a trasmettere segnali elettrici attraverso lo spazio, su una distanza di oltre 2 Km, utilizzando le onde elettromagnetiche di cui il fisico James Clerk Maxwell aveva teorizzato l'esistenza fin dal 1865.

Perfezionando alcune apparecchiature realizzate da altri fisici, Marconi realizzò nella villa paterna di Pontecchio l'ormai famosa esperienza del 1895, nel corso della quale riuscì ad inviare un impulso elettromagnetico fino ad un ricevitore posto al di là di una collina.
La distanza raggiunta in quell'occasione, 2400 metri, costituiva un risultato clamoroso (il primo messaggio radiotelegrafico, lanciato dallo scienziato russo Popov nel marzo di quello stesso anno, non era andato oltre i 250 metri di distanza), ma l'aspetto più sensazionale dell'impresa era rappresentato dal superamento della collina da parte delle onde elettromagnetiche trasmesse.

La possibilità di produrre onde elettromagnetiche capaci di seguire la curvatura della superficie terrestre, assecondandone i rilievi e gli avvallamenti, era decisamente negata dalla maggior parte dei fisici del tempo. Essi sostenevano che la propagazione delle onde elettromagnetiche avveniva per linee rette, esattamente come accade per le onde luminose; il che li portava ad escludere la possibilità di inviare segnali radio a grande distanza, a causa della curvatura della terra e dell'esistenza di ostacoli naturali.

Questa teoria era stata dedotta dal comportamento delle onde cortissime con cui Hertz, Righi ed altri avevano condotto le loro esperienze di laboratorio: un tipo di radioonde idonee a stabilire collegamenti a distanza ottica fra antenne poste in posizione elevata, ma non utilizzabili come onde di superficie a causa dell'elevato assorbimento esercitato nei loro confronti dal terreno (a quell'epoca la tecnica della trasmissione mediante onde spaziali riflesse dalla ionosfera verso il suolo non era ancora nota).

Marconi notò che le radioonde venivano assorbite dal terreno tanto più rapidamente quanto più elevata era la loro frequenza e ne dedusse la possibilità di sottrarsi a tale fenomeno aumentando la lunghezza d'onda (lunghezza d'onda e frequenza sono grandezze inversamente proporzionali).

Sfruttando l'altezza dell'antenna, egli riuscì a produrre radioonde di lunghezza sufficiente a consentirne l'utilizzazione come onde di superficie e con esse realizzò collegamenti a distanze via via crescenti. Nel 1896, a Londra, diede pubblicamente la prima dimostrazione pratica di telegrafia senza fili, inviando un messaggio che superò brillantemente i 400 metri che separavano Via Regina Vittoria dall'Ufficio Centrale delle Poste.

Nel corso dello stesso anno mise a punto un radiotrasmettitore col quale, durante esperienze condotte nella pianura di Salisbury, ottenne una portata di 6 Km, raggiungendo poi i 15 Km durante successive trasmissioni effettuate attraverso il canale di Bristol.

L'anno seguente, a La Spezia, si collegò con la nave militare San Martino ormeggiata a circa 20 Km dalla costa.
Nel 1899 Marconi era già in grado di lanciare i suoi segnali al di là della Manica; poi, nel corso di tentativi di trasmissione a distanza, riuscì a stabilire contatti radio attraverso i 300 Km che separano Capo Lizard, in Cornovaglia, dall'isola di Wight.

Nel dicembre del 1901, infine, Marconi fornì la prova definitiva ed irrefutabile della possibilità di inviare radioonde oltre l'ostacolo naturale costituito dalla curvatura della superficie terrestre.

Dopo una serie di tentativi infruttuosi, i segnali lanciati dalla stazione di Poldhu, in Corvaglia, furono distintamente captati, al di là dell'Atlantico, dal ricevitore che Marconi aveva installato sulla collina di Signal Hill, nell'isola di Terranova. In quell'occasione, le difficoltà di ricezione furono brillantemente superate mediante un'antenna verticale di 120 metri, che Marconi realizzò affidando un filo metallico ad un cervo volante innalzato fino a quella quota.

Dal 1902 la radio cominciò ad essere considerata una realtà tecnica di pratico impiego: furono principalmente le marine militari e mercantili dei principali paesi ad intuire i vantaggi che potevano derivare dall'installazione del radiotelegrafo di Marconi a bordo delle navi.
Fu soprattutto in occasione di drammatici naufragi che la radio poté dimostrare la propria insostituibile funzione.

 
[Torna a inizio pagina]
 
 
 
   
 
   
 
   
  Contatti
  Links
  Mappa del Sito